La sconfitta di Corbyn in UK non cancella il pericolo di una sinistra antisemita e collaterale al fondamentalismo islamico. Ora occorre che stampa e osservatori mettano la stessa attenzione sulle presidenziali Usa. Bernie Sanders è uno dei favoriti alle primarie del partito democratico.
La questione non è solo se e quanto condivida la piattaforma fatta di tasse e nazionalizzazioni di Corbyn, che al momento sembra l’argomento più succulento per i giornali, bensì le figure politiche di cui Sanders si circonda e che non nascondono il loro rancore verso Israele.
La democratica Ilhan Omar che evoca la “doppia fedeltà” del legislatore Usa a “potenze straniere”, uno dei tanti stereotipi antisemiti, gli ebrei quinta colonna di cui non ci si può fidare. Insieme alla sua collega Rashida Tlaib, Omar sostiene apertamente il boicottaggio contro Israele. Se i Democratici sceglieranno Sanders finirà probabilmente come con Corbyn, faranno stravincere Trump. Ma purtroppo questo non sarà un grande risultato, né dovrebbe rassicurarci.
Trump ha commesso molti errori, ha allontanato gli Usa dall’Europa e indebolito la NATO, ma soprattutto non ha affrontato con la durezza necessaria l’avanzare della destra estrema in America. Non è sufficiente firmare l’ordine esecutivo che taglia i fondi federali alle università che non contrastano l’antisemitismo se poi, in quattro anni, abbiamo assistito ai tragici fatti di Charlottesville, alla sparatoria alla sinagoga in California, alla strage di Pittsburgh. Trump ha fatto tutto quello che doveva per contrastare l’odio contro gli ebrei? Forse no.
Forse Europa e America non devono rinunciare alla speranza di trovare leader forti, nuovi, indipendenti. Così sconfiggeremo populisti e antisemiti.
1 comment
Secondo continuare a usare israele per scopi elettorali interni non è una gran argomentazione. Israele e gli stati della regione dovrebbero cercare una soluzione e smettere di usare i palestinesi come carne da macello. Ognuno ha le proprie responsabilità.