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Corsivi corsariSpeaker's Corner

H&M a colazione da Oprah Winfrey

Sono affranto, sconcertato, avrei tanto lavoro da svolgere e vorrei occuparmi di altri argomenti, ma da giorni la mente va sempre li, come la lingua sul dente che duole: Henry Charles Albert David Mountbatten-Windsor, duca di Sussex e Rachel Meghan Markle, duchessa di Sussex, Harry & Meghan, H&M, la marca low cost della famiglia reale britannica, a colazione da Oprah.

Provo a distrarmi, a pensare ad altro, ma è tutto inutile: mi ritornano in mente quelle immagini trasmesse in esclusiva, in prime time, dai network più visti al mondo. Rivedo i volti provati dalla tensione, gli occhi lucidi che tracimano sofferenza, mentre la regina della TV americana, Oprah Winfrey, la miliardaria e influente Oprah, li incalza sulle durezze della vita di palazzo. Costretti H&M, loro che vorrebbero una vita normale, lontana dall’orribile oppressione e dal glamour di Buckingam Palace, a confessarsi sullo sfondo di una mansion californiana, la reggia privata di una modesta amica di Oprah. H&M, nella loro assoluta sincerità, hanno dato una lezione, a me e al mondo, di quanto sia difficile la vita, quando sei membro di una delle famiglie più accomodate e potenti del pianeta.

Il mio unico sollievo, mentre come una Beyoncé o un Hugh Jackman qualunque, soffro con e per loro, è sapere di non essere solo: immagino i milioni di millennials che sugli schermi dei loro laptop da duemila dollari, si commuovono per le tristi vicissutudini dei Sussexes, davanti a un toast di avocado. Ma penso anche a Oprah, costretta a interrompere il suo lavoro di instancabile propagatrice di teorie bizzarre e antiscientifiche, per invitare a pranzo i reali decaduti e far loro confessare l’inconfessabile.

Un vero gesto di umanità, un’azione quasi artistica nella sua originalità: chi mai avrebbe potuto mettere in discussione la moralità dei Windsor? Povera Oprah. Posso solo sospettare quanto deve essere stato difficile preparare una requisitoria così terribile e così puntuale, lavare in pubblico i proverbiali panni che i perbenisti lavano in casa, tradire la real famiglia e buttare all’aria il bon ton da teste coronate, senza fornire un solo nome, un solo dettaglio concreto, una sola evidenza. Certamente documentare le proprie dichiarazioni è una brutta abitudine di chi frequenta le aule di giustizia, alla messa mediatica, la verità su chi è afflitto e degno di commiserazione la stabilisce la reverenda Oprah.

Non oso immaginare che grama vita attende H&M dopo questo eroico atto di verità e giustizia, abbandonati dai parenti più stretti, invisi ai sostenitori di sua Maestà e costretti ad adempiere agli opprimenti contratti milionari firmati con Netflix, Spotify e gli altri media che verranno, loro che non hanno voluto un solo penny per apparire in mondo visione nello show milionario di Oprah.

Come posso dormire, infine, sapendo che il povero Archie Harrison Mountbatten-Windsor, è stato crudelmente privato del titolo di Principe, in virtù delle vetuste regole del Regno Unito? Coraggio Archie, H&M ti stanno sicuramente preparando una festa per il tuo imminente secondo compleanno. Lontano dagli intrighi di palazzo, al sicuro nelle colonie, insieme tornerete a sorridere, a festeggiare tra amici ed essere felici! Hip hip, Oprah!

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