Ci sono dei ritornelli che sentiamo ripetere un paio di volte l’anno, salvo poi scordarli appena non fanno più notizia. Uno di questi è che in Italia non mancano i laureati in medicina, ma i medici specializzati. Di conseguenza, la soluzione al problema non è togliere il numero chiuso per l’accesso alla facoltà di Medicina, ma aumentare i posti per le specializzazioni. Ma perché proprio ora è tornato il momento di ripetere il ritornello? Semplice, l’ennesimo pasticcio di Stato fa notizia.
Il rinvio come modus operandi
Il test per le specializzazioni di Medicina si è tenuto il 22 settembre 2020, i 23.700 aspiranti specializzandi avrebbero dovuto aspettare fino al 5 Ottobre per la graduatoria. Il giorno stesso, tuttavia, è stata rinviata la pubblicazione di tale graduatoria a causa dei numerosi ricorsi presentati. Il problema riscontrato da molti era stato l’inserimento di domande errate nella prova, un fatto già inaccettabile di per sè.
Il 26 ottobre è stata pubblicata una graduatoria temporanea, poi il vuoto per un mese. Il 30 Novembre è stato posticipata ulteriormente la pubblicazione definitiva al 2 Dicembre. Il 3 dicembre ne è arrivato l’ennesimo rinvio. Stavolta, sulla carta, sarebbero dovute avvenire le assegnazioni che avrebbero permesso successivamente agli specializzandi di entrare in servizio il 30 dicembre.
Le spiegazioni del ministero
Il Ministero dell’Università e della Ricerca a sottolineato in una nota che “in ossequio alla predetta decisione del Giudice Amministrativo la fase delle assegnazioni dei candidati alle scuole che, in base al cronoprogramma di cui al DDG n. 37 del 30.11.2020 era prevista per la giornata del 3.12.2020, nonché le successive fasi della procedura, sono da intendersi temporaneamente rinviate di qualche giorno”.
Inoltre, il ministero ha specificato che, dopo la pubblicazione della decisione che il Consiglio di Stato adotterà nell’udienza collegiale fissata per il prossimo 15 dicembre, sarà reso noto il cronoprogramma aggiornato delle successive fasi della procedura concorsuale.
“La necessità di intraprendere tale strada – conclude la nota del ministero – non avrà alcun impatto sul percorso formativo degli specializzandi, come già condiviso dal Ministro Manfredi con le Università, essendo volta a tutelare le loro prerogative, ancor di più in questo particolare momento storico”.
La rabbia degli addetti ai lavori
Anaao Giovani e Associazione Liberi Specializzandi, Giovani Medici Italiani e Dipartimento Medico in una nota congiunta si sono dette “disgustate per l’ennesimo rinvio delle assegnazioni, e quindi delle immatricolazioni, relative al Concorso per la specializzazione in medicina 2020”. Hanno indicato il Ministro Manfredi come “unico responsabile di una gestione disastrosa dell’intera procedura concorsuale“. La rabbia è tanta, i toni sono accesi. “Siamo stufi – prosegue la nota – di chiedere da mesi un confronto che sistematicamente non avviene per la mancata presenza del Ministro. Da mesi abbiamo evidenziato che le ultime modifiche del bando scoprivano il fianco a ricorsi. Siamo stufi di dover accogliere ciclicamente rinvii e sconsiderati scaricabarile, il cui unico effetto è alimentare la sfiducia nei confronti dell’esecutivo ministeriale”.
Sono giunte proteste molto dure anche dall’Intersindacale (Anaao Assomed – Cimo-Fesmed – Aaroi-Emac – Fassid – Fp Cgil Medici E Dirigenti Ssn – Fvm Federazione Veterinari e Medici – Uil Fpl Coordinamento Nazionale delle Aree Contrattuali Medica, Veterinaria Sanitaria – Cisl Medici). “In un momento di grave crisi sanitaria – hanno evidenziato i sindacati in una nota – si continua a perseverare nel vergognoso “ping pong” tra le Istituzioni a danno dei giovani medici che attendono di accedere alle scuole di specializzazione”. Le lungaggini burocratiche sono insopportabili, è fondamentale “consentire ai colleghi di avere certezze e finalmente pianificare il proprio futuro”. La situazione in cui ci troviamo è paradossale, “si chiede ai medici pensionati di tornare in corsia e, contemporaneamente, si impedisce ai giovani medici di fare il loro percorso di formazione lavoro“.
Specializzandi in piazza
A Milano, Roma, Trieste, Padova, Genova, Verona, Bologna, Firenze, Siena, Pescara, Perugia e in tante altre città, migliaia di giovani medici si sono ritrovati per protestare e chiedere al Ministero dell’Università e della Ricerca di sbloccare il concorso per l’accesso alle specializzazioni. Rigorosamente distanziati con indosso un camice bianco, si sono mobilitati per rendere pubbliche le proprie rivendicazioni.
La sanità è un tema spinoso per il governo
Peccato che, di questi tempi, manifestare e chiedere conto al governo delle proprie azioni non sia di moda, mobilitarsi per dire che lo Stato è stato inefficiente ancora meno. Anche perché il tema “sanità” è piuttosto spinoso per il governo: dal mancato aumento delle terapie intensive all’assenza di una strategia per il contenimento dei morti nelle RSA, dal ritardo nel piano di distribuzione del vaccino al rifiuto dei fondi del MES. La vicenda vergognosa degli specializzandi in medicina è solo l’ennesima dimostrazione di inadeguatezza del governo.
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