Non lo percepite? Non vi sentite circondati da questo clima nazional-popolare? Per dire, Sanremo: con il rassicuranonne Carlo Conti, le soubrette – la verace impacciata e la doppiatrice di Peppa Pig -, ma anche l’affascinante iberica, e la famiglia con sedici figli, i coniugi siciliani sposati da sessantacinque anni, quanto è stato nazional-popolare? E poi la politica, ne vogliamo parlare? Renzi vuol fare il Partito della Nazione ed è popolare. Salvini è un eroe nazionalista e popolare. Su Matterella c’è bisogno di argomentare? E poi Grillo, che da sfogo al populismo nazionale. E poi c’è Berlusconi, che non sarà più popolare, ma è sempre il nostro Silvio nazionale. Insomma, siamo una repubblica nazional-popolare. L’unico rischio potrebbe essere la Troika, internazionale e impopolare, ma lasciateci sonnecchiare. Cinque minuti ancora, un pizzico di deficit in più lasciatecelo fare – i nani e le ballerine li dovremo pur pagare! – e poi ne possiamo parlare. Ma non rovinateci questo amarcord nazional-popolare: quando ci ricapiteranno tutti questi democristiani a governare?
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Giuseppe Carteny
Laureato in “Scienze di Governo e della Comunicazione Pubblica” alla LUISS Guido Carli di Roma, è dottorando in “Political Studies” all’Università degli Studi di Milano, dove si occupa principalmente di analisi quantitativa dell’opinione pubblica e del comportamento politico. Awardee della “Taiwan Fellowship 2017”, si interessa di sistemi politici, processi democratizzazione e geopolitica dell’Estremo Oriente. Tra i suoi maggiori interessi figurano anche lo studio dei processi elettorali, dei sistemi partitici e la teoria delle relazioni internazionali.